SPF 30 vs SPF 50: quanto cambia davvero (e perché a volte il 30 basta)

Sapevi che la differenza di protezione è minima, ma la quantità di filtri aumenta parecchio? Ecco cosa c’è davvero dietro quel numeretto sull’etichetta.

Parliamoci chiaro: SPF 50 suona meglio di SPF 30. È un numero più grande, quindi proteggerà di più, no? In fondo, il 50 è quasi il doppio del 30, no? Sì, ma non come pensi! E soprattutto: a quale prezzo per la formula e per la tua pelle?

Il mondo delle creme solari è un labirinto di numeri e promesse, e quel numeretto sull’etichetta può creare confusione (e a volte, inutili paranoie). Vediamo insieme cosa dice la scienza, e cerchiamo di capire cosa si nasconde dietro dietro quei numeri, così saprai scegliere la protezione perfetta per te, senza sprechi di soldi o di…epidermide!

SPF: Cosa Significa Davvero?

SPF sta per Sun Protection Factor (Fattore di Protezione Solare). Non è un voto alla crema, ma misura quanto tempo in più puoi esporti al sole prima di scottarti, rispetto a non mettere nulla.

Facciamo un esempio pratico: Se la tua pelle normalmente si scotta dopo 10 minuti di esposizione diretta al sole senza protezione, con un SPF 30 teoricamente potresti esporti per 30 volte quel tempo, quindi 300 minuti (5 ore!). Attenzione, questo è un calcolo puramente teorico e variabile da persona a persona.

SPF 30 vs SPF 50: La Differenza Reale di Protezione (E Qui Cadi dal Pero!)

Ecco un dato che spiazza tutti e che molti preferiscono non dirti:

SPF% Raggi UVB Bloccati
1593%
3096.7%
5098%
10099%

Sorpresa! SPF 50 non blocca il doppio rispetto al 30. Blocca solo circa l’1.3% di raggi UVB in più. Sì, hai letto bene, uno virgola tre percento. Non ti senti un po’ presa in giro?

E qui arriva il punto critico che pochi conoscono (o dicono) e che ti fa capire il compromesso: per aumentare di così poco la percentuale di protezione (quel misero 1.3%), i laboratori devono aumentare di molto la quantità totale di filtri solari nella formula.

Secondo studi formulativi (ad esempio, ricerche pubblicate sul Journal of Cosmetic Science), una crema SPF 50 può contenere fino al 50-70% di filtri in più rispetto alla versione SPF 30.

Questo può portare a conseguenze che forse non avevi considerato:

  • Maggiore protezione, ok, ma…
  • Texture più densa, meno confortevole: Spesso sono più pastose, più difficili da spalmare, e lasciano quella fastidiosa patina bianca (l’effetto fantasmino).
  • Più rischio di occlusione per pelli sensibili o acneiche: Una formula più “carica” può pesare sulla pelle, potenzialmente ostruire i pori e scatenare brufoli o irritazioni.
  • Maggiore impatto ambientale: Soprattutto con filtri chimici non biodegradabili, una maggiore concentrazione significa un impatto più elevato sui nostri oceani e sulla fauna marina.
  • In alcuni casi, anche un maggior potenziale irritativo, soprattutto se si usano filtri chimici ad alte concentrazioni su pelli particolarmente reattive.

Quindi… SPF 30 è Meno Efficace?

Tecnicamente sì, l’1.3% in meno. Ma nella vita reale, la differenza spesso non si percepisce, o è irrilevante, perché:

  • Nessuno applica la quantità corretta: Dovremmo usare circa 2 mg per centimetro quadrato di pelle (equivalente a circa 1 cucchiaino per viso e collo!). Ammettiamolo, quanti lo fanno davvero?
  • Nessuno riapplica ogni 2 ore come si dovrebbe: Soprattutto se si è all’aperto o in spiaggia.
  • Con SPF 30 ben usato sei già coperto per il 96-97%. È una protezione eccellente!

Tradotto in termini umani: SPF 30 ben applicato e riapplicato con costanza è infinitamente meglio di un SPF 50 messo male, a spizzichi e bocconi, o una volta sola al mattino e via. La costanza e la quantità superano il numerone!

Quando ha senso scegliere SPF 50? (Le eccezioni alla regola)

  • Hai fototipo molto chiaro (I o II): la tua pelle si scotta solo a guardare il sole.
  • Soffri di melasma o iperpigmentazione: le macchie scure sono il tuo incubo e vuoi il massimo della protezione per evitarne di nuove.
  • Hai fatto laser o peeling recenti: la tua pelle è super sensibile e vulnerabile.
  • Ti esponi a sole forte per ore: (es. montagna, spiaggia ai Caraibi, barca, sport all’aperto).

Quando invece SPF 30 è più che sufficiente (e forse pure meglio)?

  • Usi protezione per la tua quotidiana urbana: (ufficio, casa, brevi tragitti, un caffè all’aperto).
  • Hai pelle sensibile, mista o acneica e vuoi evitare formule pesanti che ti facciano sentire unta o che possano occludere i pori.
  • Applichi il prodotto abbondantemente e con costanza: se sei una che si impegna nella riapplicazione, l’SPF 30 ti darà già una protezione top.

Quindi, più che fissarsi sul numerone magico, conta davvero:

  • Applicare la giusta quantità: non essere avara con la crema!
  • Riapplicare ogni 2 ore se stai all’aperto o dopo aver sudato/nuotato.
  • Scegliere una formula adatta alla tua pelle: se la crema ti piace, la userai di più e meglio! La consistenza e il comfort sono tutto.

Il “dilemma” non è più tra 30 e 50, ma tra protezione usata bene e protezione usata a caso. Hai un “SPF del cuore” che ti ha cambiato la vita? O hai sempre comprato il 50 per “stare più tranquilla” e ora ti senti un po’ tradita? Raccontamelo nei commenti!

Fonti e studi consultati:

  • “Sunscreen Application in Real Life: A Study of Its Efficacy and Habits” – Diffey, B.L., 2009 – British Journal of Dermatology (Approfondimento su come l’applicazione reale della protezione solare influenzi l’efficacia.)
  • “Photoprotection: An Overview of Sunscreen Ingredients and Their Use” – Draelos, Z.D., 2017 – Journal of Drugs in Dermatology (Review generale sui filtri solari e la loro efficacia.)
  • “Influence of Sunscreen Formulation on UV Protection” – Schmid, D., & Lathe, V., 2010 – Photochemistry and Photobiology (Studio che esamina l’impatto della concentrazione dei filtri sulla texture e l’efficacia della protezione solare.)
  • Raccomandazioni per la protezione solare – American Academy of Dermatology (AAD) – (Linee guida ufficiali sull’uso appropriato dell’SPF per la prevenzione dei danni solari.)