Quante volte ti sei ritrovata davanti allo scaffale del supermercato, con lo sguardo perso nell’etichetta di una crema, cercando di capire se Phenoxyethanol fosse un demone infernale o un ingrediente ok?
Leviamoci subito il dente: non tutto ciò che sembra “chimico” è cattivo. E soprattutto: leggere l’INCI non basta per dire se un prodotto è buono o meno.
Facciamo chiarezza. Senza panico. Con un po’ di buon senso. E con qualche risata, che non guasta mai.
Cos’è l’INCI e perché ci confonde così tanto?
L’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) è la lista degli ingredienti, scritti in ordine decrescente. Ma…solo fino alla soglia dell’1%. Al di sotto di questo valore l’ordine degli ingredienti può essere deciso dall’azienda. Per cui un ingrediente presente allo 0,01% può essere portato più in alto di uno presente allo 0,5%.
Fin qui tutto chiaro? Perfetto.
Attenzione però: sapere leggere l’INCI è utile… solo se sai anche cosa serve davvero alla tua pelle.
E soprattutto, facendo attenzione a non cadere in queste trappole.
Falsi miti sui cosmetici (e sulla lettura dell’INCI)
“Se non capisco il nome, allora è chimico, quindi è male”
No. Sodium Hyaluronate è il sale dell’acido ialuronico. Quello che ti idrata la pelle come una borraccia in agosto.
I nomi complicati non indicano per forza pericolo.
E per capirci ancora meglio…tutto è chimico, anche l’acqua.
“Se ha tanti ingredienti, è troppo ‘chimico’”
Una formula ricca non è sinonimo di tossicità, anzi: alcuni attivi funzionano meglio insieme. Anche i mix servono per stabilità, efficacia e sicurezza.
Non dico che se l’Inci è lungo come un papiro egiziano allora è un portento, mentre se leggi 3 ingredienti in croce è il male assoluto. E non è vero nemmeno il contrario.
Opinione personale: la verità è sempre nel mezzo.
“L’INCI verde è sempre meglio”
Un INCI “verde” (secondo le app) non significa che funzioni meglio o che sia più delicato. Anche ingredienti naturali possono essere irritanti o comedogenici.
“Contiene siliconi = occlude la pelle”
I siliconi (es. dimethicone) non sono il male. Sono ingredienti approvati, sicuri e in certi casi fondamentali (es. nei solari o nei prodotti per pelli con dermatite atopica).
Se non hai problemi specifici, puoi usarli tranquillamente.
“Se c’è alcol, è aggressivo”
Dipende da che tipo di alcol.
• Alcohol denat. può seccare, sì. Ma in alcuni casi è necessario
• Ma Cetearyl Alcohol o Behenyl Alcohol sono alcoli grassi, che nutrono la pelle.
“Il prodotto è naturale, quindi non può farmi male”
Anche il veleno di vipera e l’ortica sono naturali, certo, ma non per questo sono sempre adatti alla tua pelle.
L’INCI non basta per giudicare la bontà di un prodotto
Ecco la verità nuda e cruda:
La qualità o l’efficacia di un prodotto non può essere valutata solo leggendo l’INCI.
Perché?
• Non sai le percentuali degli attivi (un ingrediente figo al 0,01% serve a poco, oppure la sua efficacia è dimostrata già a quella dose…chissà)
• Non conosci il grado di purezza, né la forma chimica
• Non sai come sono stati combinati gli ingredienti (sinergie o sabotaggi?)
• Non hai dati su tollerabilità, efficacia clinica, test dermatologici
“Ok Ste, quindi tutto sto sproloquio e alla fine mi stai dicendo che non c’è modo di capire se un prodotto è buono o no?”
Calma, calma. La domanda legittima. Per cui di seguito ti riporto una checklist da tenere a mente quando devi scegliere un prodotto:
• Guarda per cosa è stato pensato (tipo di pelle, necessità: es. anti-macchia, sebo, sensibilità…)
• Cerca attivi noti e ben documentati: niacinamide, acido ialuronico, retinolo, ceramidi, pantenolo…
• Verifica se ci sono test clinici, dermatologici o studi pubblicati (sui siti ufficiali dei brand)
• Considera la tua esperienza diretta: se non ti dà fastidio, ti idrata e ti piace… funziona!
• Valuta texture, comfort, tollerabilità → anche questo è parte della performance (immagina un prodotto di cui non ami l’odore, o di difficile applicazione. Probabilmente lo userai per la prima settimana e poi lo abbandonerai nei meandri del tuo scaffale skincare).
• Non affidarti solo alle app: sono utili, ma non sono dermatologi né formulatori
Conclusione: più consapevolezza, meno paranoia
L’INCI va letto con spirito critico, non con terrore.
Non esistono cosmetici perfetti, esistono cosmetici giusti per te.
Sì all’informazione. No al terrorismo cosmetico.
E se proprio hai dubbi, scrivimi o chiedi a un professionista.
Parliamone:
Hai mai scartato un prodotto solo per un ingrediente “che sembrava brutto”?
Oppure vuoi una mini guida con ingredienti ok per ogni tipo di pelle?
Fammi sapere nei commenti: la skincare si fa con la testa, ma anche col cuore (e un po’ di humor).